mercoledì 5 novembre 2008

LA CASETTA DEI SOGNI

La "casetta dei sogni" non è solo quattro mura che abbiamo costruito con i risparmi di una vita (passata e futura), che abbiamo contribuito fisicamente ad edificare con un anno di duro lavoro e che abbiamo arredato seguendo il nostri gusti e il nostro modo di essere.
La "casetta dei sogni" è molto molto di più: è un progetto di vita che abbiamo cullato, coccolato e perseguito per anni; è il nostro desiderio di famiglia, di calore che solo l'amore può infondere nel luogo in cui si vive, è sogni, speranze, desideri...
Ci siamo conosciuti tredici anni fa e io mi sono perdutamente innamorata dei suoi occhi. No, non hanno un incredibile colore azzurro (sebbene io ami quella particolare tonalità verde sottobosco), ma molto, molto di più: mi sono persa nella loro disarmante sincerità, nella meravigliosa semplicità e purezza che lasciavano trasparire. Mi guardava come se non avesse mai visto altro prima di me, e io mi sono lasciata scivolare nella sua vita che è diventata la nostra.
Poco dopo mi ha colpita una sua frase, apparentemente banale, alla quale non avrei mai creduto se altri l'avessero pronunciata: "Ti sposerei anche subito". Eravamo giovani giovani, senza un soldo, senza lavoro, con sette anni di università di fronte di cui i 4 di laurea, in città diverse eppure... Era iniziata la Nostra vita, o meglio, il nostro progetto. Dodici anni lungo i quali siamo cresciuti con piccole difficoltà e tante soddisfazioni, comunque sempre insieme, lungo i quali alcune speranze sono state disattese, in cui abbiamo imparato ad amarci ancora di più quando il mondo sembrava crollare.
Non abbiamo mai pensato alla convivenza, per noi il matrimonio era la via che portava alla casetta dei sogni ed, in definitiva, era la "casetta dei sogni". Non è una decisione dettata da una remora morale, piuttosto una scelta ben ponderata, voluta e fortemente affermata; credo fermamente alla piena libertà: ognuno ha il diritto (e il dovere) di impostare la propria vita, il proprio rapporto di coppia come meglio crede; chi decide di convivere e vive come se fosse sposato, chi lo fa per necessità, chi per prova, chi per la libertà che ne consegue, chi si sposa in Chiesa, chi in comune, chi su una spiaggia, credo che alla base di ogni scelta debbano esserci coerenza, convinzione e rispetto del proprio compagno.
Bene, il nostro progetto era il matrimonio in Chiesa, non per il teatrino di fiori, auto, musica, foto e compagnia bella... La benedizione di Dio, attraverso le dolci, bellissime, ferme, ponderose parole del "nostro" sacerdote, hanno contribuito a formarci come famiglia; la "benedizione" data dall'affetto dei nostri genitori, dei parenti più stretti e degli amici più cari ci ha dato la certezza di non essere mai soli nella vita e, infine, con le parole che mio marito ha vergato su una lettera lasciata sotto al cuscino, ho avuto la consapevolezza di far parte di qualcosa di speciale, come speciale lo è ogni famiglia, di unico, grande e irripetibile.
Scrivo questo perchè a lungo, durante i mesi precedenti alle nostre nozze, ci siamo dovuti giustificare davanti a conoscenti ed estranei che ci accusavano di ipocrisia, ci consigliavano di desistere, ci avvertivano, sicuri di un nostro prossimo divorzio. Ci ha veramente colpito tanto livore mascherato da saggezza, tanta frustrazione da maturità e consapevolezza, tanta disillusione nei confronti della vita di coppia che può, certo con sforzo, lavoro, impegno, fatica, riservare serenità, felicità e spensieratezza.
Mi sono sentita dire da persone che mi stavano vicine che sposandomi mi accontentavo...
Si può inseguire una vita il sogno di un amore perfetto, romantico, da film... Ricco di pregi, scevro da difetti... sempre. Se accontentarsi significa scegliere un uomo o una donna con il quale condividere principi, aspettative e scelte di vita, pienamente consapevoli e pronti ad accettare gli altrui, ma anche (e soprattutto) i propri difetti, certi che con il tempo piccole cose potranno essere modificate, accettate e anche sopportate ma sempre assieme... Allora sì, mi sono, anzi, ci siamo accontentati e abbiamo deciso di vivere una vita tranquilla, non sempre semplice o facile poichè richiede fatica e costante impegno la vita a due. Ma io e mio marito crediamo fermamente nell'indissolubilità del nostro legame e poco importa che sia stato sancito dal sacerdote, dal sindaco, da uno sherpa sull'Everest o da un'extraterrestre,su Marte... Sposarsi consapevolmente è decidere di perdere un po' della propria libertà per essere ancora più liberi insieme.
Ecco cos'è per noi la "casetta dei sogni".
Tutto il resto, il filo conduttore di questo blog, sono le nostre passioni, il nostro tempo trascorso insieme, il nostro gusto, la nostra manualità...


3 commenti:

Mo' ha detto...

grazie della visita, la ricambio volentieri e son finita a leggere questo post sperando di conosccere un po' di te... questo post mi ha stampato un sorriso sulla faccia, mi sento tanto vicina a quello che scrivi, a quello che pensi....
beati voi per aver costruito un nido che merita proprio questo nome, in ogni accezione del termine: raccoglimento, famiglia, unita' , amore.....
anche noi abbiamo il nostro nido, proprio un nido perche' è un mini appartamento (aho' si fa come si puo') ma cerchiamo di riempirlo di Noi :) bellissime le foto, bellissima la campagna che ti circonda, mi hai fatto sognare un pochino in questi giorni di tanto stress per me! Ti linko al mio blog e otornero' spesso a trovarti!
Ciao e grazie delle belle emozioni!
(ps: l'afghan... ancora non lo so che ne fro'... pensavo ad un copritavola... vedro' quando saro' in dirittura d'arrivo... c'e' ancora tanta strada!!)

Berty ha detto...

x Mo':
Grazie a te per la dolcezza del commento!
Non sono importanti le dimensioni fisiche della casa, ma le dimensioni che acquista come impegno, progetto e amore che si investe in essa e, come dici tu, "nel riempirla di Noi".
E' questo NOI la cosa che diventa più importante al mondo...
Un abbraccio e grazie ancora!

Berty

Mo' ha detto...

grazie a te :) e ricambio anche l'abbraccio :)