mercoledì 26 novembre 2008

SOGNANDO ANCORA BRUGES

Una delle città più affascinanti che io e "marito dei sogni" abbiamo visitato è, senza alcun dubbio, Bruges.
Amo il Belgio e la sua letteratura (Michel de Ghelderode su tutti), ho colto, leggendo, il tormento di una nazione originata non dal sangue (il Risorgimento ha contribuito a formare il nostro spirito patriottico) ma a tavolino, durante congressi e sedute politiche; i disagi di chi, sradicato dalla cultura di appartenenza (valloni e fiamminghi) ha cercato di ricrearsene una nuova.
Tutto questo traspare nella letteratura belga, nostalgia e tormenti sono propri anche del capolavoro di Rodenbach Bruges la morte, dove la città non è più una quinta, un luogo dove si svolgono le vicende, uno scenario casuale. Bruges è viva, è parte del romanzo, è il romanzo... Scandisce i tempi del dolore, partecipa al precipitare degli eventi con la sua struttura ed essenza: il Beghinaggio, le chiese che evocano e scandiscono il tempo della preghiera, la luce fioca, l'acqua la cui presenza è costante sebbene celata dalle nebbie, le torri incombenti...
C'è un fascino sottile nella bruma e nella descrizione della città silente; sono proprio questi aspetti che intendevamo cogliere visitando Bruges...
Chiunque sia stato nei Paesi Bassi ha potuto osservare la mutevolezza del tempo e la noncuranza di chi vi abita, pertanto mai ci saremmo aspettati di trovare Bruges splendente di sole in una giornata di fine ottobre.
Ci si arriva in auto e non si coglie mai, da lontano, il sentore della sua bellezza. La città è piccola, un gioiello nascosto, una trina di canali preziosa quanto lo sono i pizzi realizzati dalle merlettaie (a tal proposito, ogni anno una settimana è dedicata proprio a quest'arte, per le strade si vedono le merlettaie all'opera con i loro fuselli, abbigliate con i costumi tradizionali).
Ci ha colpito da subito la luce: avvolgente, dorata, preziosa, una luce strana, inconsueta, le ombre del mezzogiorno lunghe come da noi, in Italia, alle sei della sera.
Siamo giunti al Markt, la grande piazza cuore della città, attraverso strette viuzze. Seduti su una panchina, mangiando le famosissime e ottime patatine fritte, i nostri occhi scorrevano rapidi sui palazzi che la circondavano: case antiche con insegne, le Hallen (sede dei mercati) e il Beffroi (la torre civica) che altissimo spiccava nel cielo di un azzuro incredibile.
In silenzio, tenendoci per mano, incuranti della folla e incantati da tanta bellezza abbiamo percorso le vie, costeggiato i suggestivi canali fino al Minnewater, il famoso "Lago d'amore" con la casa di guardia della chiusa, le anatre e i cigni... Subito alla mente mi sono tornati i versi di Moretti: ("Io sento in me la tristezza del giorno domenicale, del giorno crepuscolare nel quale l'anima prova il bisogno di una nuova solitudine, e di andare... e di andare fino a Bruggia, fino al vecchio beghinaggio per vedere un paesaggio lagunare che si aduggia!") anche se in verità la giornata così ridente, soleggiata e colorata tutto evocava tranne la nostalgia e la solitudine. Solo in queste rare occasioni si capisce davvero perchè gli autori di fiabe provengono dal nord Europa...
Poi il Beghinaggio, silenzioso e severo, con le sue casette ordinate e ancora le strade con i negozi di profumatissime e deliziose praline di cioccolato, le gioiellerie e il museo dei diamanti e, ancora, i negozi di filati e articoli da ricamo. Le chiese, severe e pulitissime, con maestosi organi a canne dal suono possente, che colmano le ampie navate e chi, lasciata la folla, si siede, come noi, ad ascoltare; poi il carillon del Beffroi, un suono nettamente diverso ma avvolgente allo stesso modo.
Abbiamo lasciato Bruges con la sen sazione di aver vissuto, per qualche ora, in un sogno, con la consapevolezza di aver lasciato una parte della nostra anima in una città così particolare, la certezza di aver ricevuto in dono una rara giornata di sole, tersa, limpida, con un cielo così viola da far male quasi agli occhi e il desiderio di tornare ancora per scoprire, con altri condizioni climatiche, una città sicuramente nuova.


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