sabato 15 novembre 2008



Per me ogni ricamo realizzato ha una sua precisa storia...

La scelta dei soggetti, degli schemi da ricamare non è mai casuale, deve scattare qualche cosa che mi fa dire è lui, ecco... Attraverso un disegno riprodotto a crocette su un tessuto io porto un po' di me; è per questo motivo che raramente riproduco fedelmente lo schema prescelto. Possono variare i colori (e su questo argomento ne avrei di post da scrivere), alcuni dettagli ma sempre sento una scintilla che mi spinge a scegliere un soggetto piuttosto che un altro.

Forse è esagerato resuscitare Roland Barthes per un argomento lieve come il ricamo, però devo rubare al suo ultimo lavoro La camera chiara*, bellissima e struggente nota sulla fotografia, il termine "punctum" e la sua definizione "... non sono io che vado in cerca di lui, ma è lui che [...] come una freccia mi trafigge [...] Il punctum è quella fatalità che mi punge". Appunto... la scelta di un ricamo da realizzare per me è basata su fattori quali l'utilità, l'attinenza e la vicinanza alle mie passioni, il tutto legato da questo punctum.

Ora il titolo del post è la fotografia di uno dei numerosi asciughini ricamati con la scritta, "L'ora del te' ", ognuno ha uno stile diverso e tutti, a mio parere, sono particolari e, soprattutto, rispecchiano una parte di me, una della mie grandi passioni: il the appunto.

Premetto e preciso: non sono un'intenditrice nel senso reale del termine, non riconosco "a naso" una miscela cinese della provincia di Anhui da una della provincia di Zhejiang o una raccolta estiva da una autunnale... Non posso economicamente permettermi rarità, tuttavia mi piace leggere e documentarmi, dunque so che le foglie raccolte in estate hanno generalmente aroma delicato e gusto fruttato mentre quelle d'autunno acquistano in infusione un colore ambrato e un sapore zuccherino. Ho i miei gusti e le mie preferenze che portano in direzione dei the verdi giapponesi e, alla fine, acquisto quelli aromatizzati (acquisto tutti i miei the "migliori" da Mariage Frères**, cui dedicherò un post prossimamente).

Ma sopra ogni cosa che mi entusiasma è il rito del the. Ne bevo quotidianamente a litri... In questa stagione non manca mai la tisana serale che "Marito dei sogni" pazientemente mi prepara,
ma sono le grandi occasioni, la domenica, le visite di amici e parenti, il pomeriggio del giorno di Natale che sfodero tutto il mio repertorio...
Recupero le mie bellissime tazze cinesi in porcellana dipinte a mano, con i loro disegni blu a richiamare i motivi tipici delle varie dinastie; sfoggio le tovagliette ricamate, la zuccheriera e la teiera coordinate, metto i dolci nell'alzatina di vetro.
Apparecchiare con cura è solo la fase finale dei miei preparativi che prevedono dolci quali il plum cake, ottimo a mio parere con il the, poi biscottini di pasta sablée aromatizzati alla cannella o al the, i muffin, il pane tostato da servire con burro aromatizzato al miele e al limone. Nelle grandi occasioni oltre alle marmellate che preparo d'estate, apro i "preziosissimi" vasetti di gelatina al the (sempre acquistati da Mariage Frères), poi scelgo diversi tipi di zucchero: in cristalli, raffinato e bruno, aromatizzato, ecc.

Mi piace davvero curare ogni dettaglio, coccolare chi amo con tante piccole attenzioni. Rendere speciale un pomeriggio di pioggia mi riempie di gioia tanto quanto ricamare, magari, come spesso accade, in poltrona, davanti al camino acceso, con "Marito dei sogni" accanto che legge o lavora al computer...
Ogni ricamo nasce così, racchiude una storia e si schiude a un desiderio.

* Roland Barthes, La camera chiara. Nota sulla fotografia, Torino 1980.
Suggerisco però di assaporare le pagine nella versione originale, in francese: La chambre claire. Note sur la photographie, Edition Gallimard, 1980.

** Alle appassionate del genere, consiglio un giretto sul loro sito... www.mariagefreres.com

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