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martedì 26 luglio 2011

TORTA ALL'ANANAS AL PROFUMO D'ESTATE


Bè non sapevo proprio come chiamare questa torta-esperimento che ha riscosso un certo successo tra i miei golosissimi famigliari ed amici...
L'idea è stata di mamma "dei sogni", estimatrice della torta rovesciata all'ananas, che mi ha suggerito di provare a farcire la "base" di questa torta semplice, veloce, veloce da preparare, ma decisamente gustosa, la cui ricetta è già appuntata QUI.
Il resto è semplicissimo, bastano amore e fantasia!!!!

TORTA ALL'ANANAS AL PROFUMO D'ESTATE
1 base della torta ananas e cocco (con il caramello ma senza le fette di ananas)

PER LA CREMA
150 gr di mascarpone
2 uova
3 cucchiai di zucchero
3-4 fette di ananas fresco o al naturale

PER FARCIRE
300 ml di panna fresca da montare
zucchero a velo q.b.
2-3 fette di ananas fresco o al naturale
more, lamponi, fragole o ciò che la fantasia suggerisce

Una volta raffreddata e tagliata a metà la torta, il procedimento è decisamente semplice.
Si prepara una crema montando bene i tuorli con lo zucchero, aggiungendo poi il mascarpone e gli albumi montati a neve fermissima.
Io ho svuotato leggermente lo strato inferiore della pasta in modo da creare un "contenitore" per la farcia, ma basta farcirla normalmente. La torta va bagnata per bene con il succo di ananas (volendo allungato con un pochettino di liquore), poi farcita con la crema e l'ananas tagliato a fette.
Sovrapporre il secondo strato di torta, anch'esso bagnato.
Montare la panna con lo zucchero a neve e con il sac-à.poche farire la torta secondo la propria fantasia. Lasciare riposae il frigoriforo almeno 3-4 ore per far insaporire.

S
emplicissima ma eccezionale, il croccantino del caramello sulla superficie della orta conferisce un gusto insolito all'insieme!
Credo che, variando appena gli ingredienti, questa torta costituisca una base interessante anche per numerose torte più invernali.




domenica 27 febbraio 2011

RICETTE DELLA MEMORIA - TORTA AL CIOCCOLATO GOLOSA


Ho aderito con gioia all'iniziativa di Iulia che sul suo bel blog La matassina rossa ha invitato a postare ogni mese, per quattro volte, le nostre ricette del cuore, quei piatti, dolci o salati, che , in qualche modo, raccontano di noi. Un modo splendido per conoscere altre amiche, per ricordare momenti, incontri, persone...
Ma andiamo con ordine.
La cucina...
Bè io adoro cucinare, da sempre credo... Ho ricordi della mia infanzia splendidi, i "mini-pranzetti" con nonno "dei sogni", il manuale di Nonna Papera e le prime sperimentazioni dolci, le cenette a tema organizzate in famiglia, la creatività di mamma "dei sogni" e i manicaretti di papà d.s.
E' naurale dunque che per me la cucina sia un modo di esprimermi, un'arte come ricamare, dipingere, scrivere, suonare... E' alchimia di profumi, magia di accostamenti, è fantasia, pazienza, amore. Soprattutto amore.
Amore per gli ingredienti che scelgo con cura, amo raccogliere la verdura nell'orto, gironzolare con il cestino nel giardino dei frutti di bosco, perdermi nel mio orto aromatico.
Amore per gli ospiti, di cui mi prendo cura coccolandoli con una tavola sempre diversa, calda e accogliente come un abbraccio, viziandoli con piccole attenzioni dall'aperitivo alla tisana che non manca mai per chi non gradisce il caffè.
Amore per me stessa perchè preparare un pranzo per 10 persone, una festa in giardino con tutti gli amici, una cena romantica a due è sempre una sfida e, al contempo, una catarsi.
E' decidere e indovinare i ritmi e i tempi: un piatto unico e corposo, un insieme veloce, un susseguirsi di piccoli assaggi, un menù complesso e raffinato, ogni scelta scandisce l'andamento della pranzo o della cena, ne determina i contenuti e le reazioni. Così, infine, vedere gli ospiti soddisfatti, sapere che ritorneranno presto, gustarsi la loro compagnia e l'affetto mi ripaga della fatica e della tensione, perchè diciamocelo, stabilire un menù, organizzare i tempi, cucinare, servire, intrattenere non è affatto semplice.
Credo, per tornare al tema del post, che non serva inventarsi ricette innovative o spentolare per ore o, ancora, fare voli pindarici culinari, perchè un piatto resti nel cuore... E' anche il contesto e, come dice Iulia, il momento, il ricordo, in cui si è assaporato un piatto a determinarne la magia, poi se la ricetta è particolarmente gustosa direi che merita di essere fissata sulle pagine del blog affinchè altre amiche la provino...
E allora questa lunga premessa per dire che non posterò ricette complicate o straordinari accostamenti, piuttosto piatti semplici che mi legano strettamente alle persone più care o ai momenti più belli della mia vita, che condividerò con voi.


TORTA AL CIOCCOLATO GOLOSA (anzi di più!) di I.

Dove I. è l'iniziale del nome della mia coinquilina negli anni bolognesi dell'università, nonchè colei che mi ha fornito questa semplice ma golosissima ricetta che vi invito davvero a provare.

INGREDIENTI:
250 gr. di cioccolato fondente
200 gr. di farina di mandorle
200 gr. di burro (io sono intollerante al lattosio, pertanto sostituisco il burro con 100 gr. di olio di semi)
200 gr. di zucchero
5 uova
2 cucchiai di fecola

Lo zucchero e la farina di mandorle vanno ridotti in una polvere finissima e uniti al composto di burro e cioccolato sciolti a bagnomaria (o nel microonde a bassissima temperatura).
Unire poi i tuorli d'uovo al composto assieme ai due cucchiai di fecola, per ultime, molto, molto delicatamente, le chiare d'uovo montate a neve fermissima.
Versare in una teglia e cuocere a 180° per 15 minuti, poi ancora per 45 diminuendo la temperatura del forno a 160°.

E' ottima spolverizzata di zucchero a velo, tagliata a quadrucci, e servita con un caffè alla cannella, oppure con un ciuffo di panna o, ancora, come ho fatto io con una pallina di gelato fatto in casa alla mandorla e una dose generosa si caramello demi-sel (fatto con zucchero, burro "demi-sel" e panna).




Che sapore ha questa torta?

Oggi ha il sapore della nostalgia per gli anni dell'ingenuità, della speranza, della voglia di fare, della curiosità, della sete di conoscenza, del desiderio di realizzarsi, dell'inconsapevolezza, della spensieratezza, della libertà.
Allora aveva il sapore della nostalgia, della voglia di crescere, l'ebrezza della novità, il timore e la gioia per il percorso iniziato.
Ma soprattutto ha, ancora e sempre il sapore di Bologna una città che mi è entrata nel cuore e nell'anima.

Bologna... bella, accogliente, antica e moderna, piccola ma grande.
Bologna e il mio appartamento in un quartiere che oggi stento quasi a riconoscere, un quartiere fatto di piccole botteghe e negozi storici che, progressivamente, sono stati fagocitati da attività cinesi. Dalla finestra della mia camera vedevo un immenso campo, una parvenza di campagna in piena città, una natura che oggi è diventata asfalo e palazzoni e traffico e caos...
Bologna e l'università, anch'essa così cambiata, ricordo ogni lezione come un tesoro da custodire, ho avuto la fortuna di incontrare docenti che mi hanno formata, plasmata, cambiata, mi hanno trasmesso le loro passioni che ho elaborato nel tempo e ho fatte mie...
Bologna e le piccole vie del ghetto, Corte Isolani, Santo Stefano, i negozi accanto a piazza Maggiore, i portici, le torri, i campanili, l'inizio estate sui colli, le serate all'aperto...
Bologna e il parco dei Cedri... Con C., andavamo la sera a correre dopo un pomeriggio di studio, ricordo la panda vetusta, ricordo il dolore dell'aria fredda che a fatica entrava nei polmoni d'inverno, la sensazione di libertà che la stanchezza conferiva, e la pizza salsiccia e funghi che prendevamo al ritorno in via S. Donato...
Bologna e i pomeriggi con A. che mi mancano tanto, la surrealità di G. (chissà che fine avrà fatto)! Le corse in bicicletta, le chiacchierate, i pettegolezzi, i piani di studio, le gite, gli aperitivi-cena al Rosa Rosae, le ore buche passate alla Feltrinelli a leggere a "sbafo", i viaggi in treno e le avventure (disavventure) d'inverno con la neve...
Già Bologna con la neve bellissima ma difficile, trafficata, caotica bloccata, oggi più di allora, "complicata" dalle zone a traffico limitato, frenata, cambiata.
Bella, bellissima, magica in primavera quando i primi caldi profumati e aromatici permettevano di rimanere fuori più a lungo e allora, inforcata la bicicletta, percorrevamo i vialoni fino ai giardini Margherita dove di pomeriggio studiavamo sull'erba e di sera giocavamo a pallone...
Già le serate... ricordo quello cupe dell'inverno, al freddo, a studiare per gli esami, con l'ansia che saliva e cresceva e la voglia di essere altrove, a casa, al sicuro... E le levatacce alla mattina del lunedì perchè tornare a Bologna di domenica pomeriggio era "devastante", come l'attesa per gli esami, questi poi non sembravano mai finire e ora, anche loro, sono diventati un dolce ricordo lontano, quasi una nostalgia e una voglia di rimettersi in gioco e studiare ancora.
Ricordo la spensieratezza delle serate di inizio estate ad esami finiti, le discoteche all'aperto che raggiungevamo in due sul motorino di I. e i suoi problemi d'amore...
E' il ricordo di una vita fa, di anni che oggi ho la consapevolezza siano stati irripetibili e bellissimi, di sensazioni che solo chi ha provato l'esperienza universitaria "fuori casa" sa riconoscere, sono i ricordi che questa ricetta evoca ogni volta che la preparo e che ho condiviso con voi...
Come dicevo cucinare è catarsi e così questi ricordi piacevoli affiorati, mi hanno permesso di cullarmi nella dolce nostalgia di un passato che mi ha reso la donna che sono oggi, piena di curiosità e speranze come allora, disillusa certo, delusa a tratti, ma con tanto sogni e soprattutto più consapevole dei miei mezzi e dotata di strumenti adeguati per cercare tenacemente di realizzarli.
Alla prossima ricetta!!!!

domenica 17 ottobre 2010

DOLCE DOMENICA D'AUTUNNO


Domenica di pioggia: voglia di coccole e piumone.

Il camino è acceso, emana calore e sentore di resina.

Mi perdo in una lettura di puro svago, il piacere di gustare con calma l'arte della scrittura, momenti di relax che, con il freddo e l'inverno diventano, fortunatamente, una consuetudine.

E tale è anche il momento del tè, passione che ho trasmesso a marito “dei sogni” che, di questa gradevole pausa, apprezza decisamente di più il dolce che di solito preparo in accompagnamento.

Alla continua ricerca di ricette di torte e dolci prive di glutine e lattosio che risultino però gustose e gradevoli per tutti, ho scovato questa ciambella che non ho dovuto modificare quasi per niente.

Buona e soffice, è ottima per colazione, per accompagnare il caffè e per una piacevole pausa pomeridiana, davanti al camino in una uggiosa domenica di pioggia.

Noi l'abbiamo gustata assieme ad una tazza di The à l'opera di Mariage Frères, un tè delicato e molto profumato, con sentori fruttati e vanigliati che contrastano ed esaltano il gusto del cacao.





Ed ecco la ricetta:

TORTA MARMORIZZATA

INGREDIENTI:
300 gr. di zucchero
300 gr. di farina senza glutine (la ricetta originale prevede Manitoba)
5 uova
125 ml. di acqua
125 ml. di olio di mais
1 baccello di vaniglia
la buccia di un limone
1 cucchiaino di lievito
2 cucchiai di cacao in polvere
100 gr. di cioccolato fondente


In una bastardella, a bagno maria, sbattere a lungo i tuorli d'uovo, la buccia del limone, la viniglia raschiata, lo zucchero, l'acqua e un pizzico di sale.
Togliere da bagnomaria e continuare a montare l'impasto a freddo aggiungendo, a filo, l'olio.
Montare a neve ben ferma le uova ed unirle all'impasto alternandole alla farina setacciata con il lievito.
Togliere 1/3 dell'impasto a cui vanno aggiunti il cacao e il cioccolato a pezzetti.
In uno stampo per ciambella versare 1/3 circa dell'impasto chiaro, poi 4 cucchiaiate di quello al cacao, continuare aggiungendo il rimanente impasto chiaro e infine quello al cacao.
L'effetto marmorizzato va creato girando rapidamente una forchetta nell'impasto.
Infornare per circa 40 minuti a 170°.

venerdì 22 gennaio 2010

QUANDO LE FESTE SE NE VANNO...

... è sempre malinconico riporre tutti i decori che hanno reso così calda e accogliente la nostra casa.
Mentre preparare l'albero, allestire ghirlande, stirare i fiocchi, i copritavolo, le tovagliette natalizie è un rito da espletare insieme con allegria, con la musica in sottofondo, tra risate e coccole... Togliere tutto non mi piace per niente!
La casa all'improvviso si spoglia ed è come se la magia "al profumo di cannella e spezie" per incanto finisse, come se la musica all'improvviso cessasse...
Ma è un attimo davvero, dopo qualche giorno il ritrovato ordine, quell'eco che quasi quasi si coglie mi fa pensare che ancora un paio di mesi e timidamente il sole comincerà ad entrare nella casetta dei sogni e con esso i bulbi fioriti, le violette e quel profumo meraviglioso di primavera che aspetto, ogni anno, con ansia!
Ma quando le feste finiscono...
Basta poco per prolungarne il sentore... L'amicizia, un tè in compagnia, qualche crostatina e un piccolo pensiero ad un'amica, quest'anno sono monotona ma mi piacciono i sacchettini decorati...
Anche in questo caso tante bustine di tè diversi, un po' ricercati, e la magia continua...







I cuoricini sono tratti da uno schemino della Rico rielaborato, ho scelto i colori che più mi piacevano e ho arricchito l'insieme con l'oro, un po' noioso da lavorare, ma di sicuro effetto!

Ed ecco le crostatine che i voracissimi ospiti, capeggiati da marito "dei sogni", hanno divorato!





Bè con un po' di fantasia si possono rendere speciali anche delle semplicissime pastafrolle con la marmellata. Ho scelto di aromatizzare la pasta in modo da poterla abbinare alle mie marmellate, tanta fatica estiva merita una veste un po' speciale!
Così l'impasto al cacao è risultato perfetto con la marmellata di pere e menta; quello alla menta ottimo con una crema al cioccolato; quello all'arancia con la marmellata dello stesso frutto.
Poi frolla al caffè con la marmellata di cachi fatta da mamma "dei sogni", quella al tè verde con marmellata di lamponi (ne ho ottenuto un solo vasetto... ma che delizia!!!); al cocco con confettura d'ananas a pezzettoni; al limone con marmellata di pesche alla lavanda e infine alla cannella con marmellata di pesche e amaretti.

giovedì 31 dicembre 2009

IL PROFUMO DEL NATALE...

E' il profumo dell'inverno, del mese di dicembre, dei piccoli riti che stiamo costruendo nella nostra giovane famiglia... E' quello speziato dello zenzero, dei chiodi di garofano, della cannella, della noce moscata...
Profumi inebrianti che avvolgono la nostra casetta dei sogni... Ma non esistono pot pourri che riescano ad eguagliare il profumo dei lebckuchen che, come da tradizione, ho preparato per queste feste.
Sono biscotti caratteristici dei paesi di lingua germanica, non esiste un solo procedimento per confezionarli nè un'unica ricetta... Io ne utilizzo una "spiccia", proveniente dall'Austria, dono di una compagna di studi che non mancava mai di portarmeli, prima delle vacanze natalizie.
Quest'anno, diversamente dal solito, li ho glassati con colori brillanti, un pochettino kitsch a dire la verità e meno eleganti del bianco e argento che uso di solito, tuttavia mi sembrano davvero allegri!




Ed ecco la ricetta, anche se la posto un po' in ritardo, ma sono talmente buoni che mi sembrano una degna "coccola" anche per i pomeriggi invernali lontani dalle feste!

LEBKUCHEN
600 gr di farina
360 gr di miele
360 gr di zucchero di canna
200 gr di mandorle macinate
2 uova
1 cucchiaio di lievito
200 gr di burro
cannella e chiodi di garofano in polvere


Riunire in una casseruola lo zucchero di canna, il liele e il burro a pezzi, mescolarli a fuoco basso finchè il composto non è sciolto ed omogeneo. Lasciare raffreddare.
Vanno poi unite le uova, le mandorle macinate, la farina, il lievito, la noce moscata e i chiodi garofano quanto basta a conferire il caratteristico aroma speziato.
L'impasto va lavorato con il cucchiaio di legno finchè si stacca dai bordi della pentola. Non ci si deve preoccupare se appare troppo morbido, avrà tempo di solidificarsi al punto giusto una volta trasferito in una zuppiera infarinata e lasciato riposare tutta notte a temperatura ambiente (io lo lascio nel forno spento).
In seguito la pasta va stesa con il mattarello ad uno spessore di circa mezzo centimetro e i biscotti vanno tagliati tondi o con le formine a seconda della propria fantasia.
Cuocere in forno a 180° per 20 minuti (così dice la ricetta originale con il mio forno, a asecondo della dimensione dei biscotti, i tempi di cottura oscillano tra i 12 e i 15 minuti)
I biscotti ottenuti si solidificheranno raffreddandosi, sono ottimi mangiati così, al naturale, magari accompagnati ad un tè di Natale, oppure si possono glassare diventando un goloso regalo per amici e famigliari!


Gli "omini di spezie" mi piacciono così tanto che quando ho visto questa splendida banda della Vaupel & Heilenbeck non ho saputo resistere... L'ho adattata alle finestre e ho creato queste simpatiche tendine seguendo veloci schemini Acufactum e utilizzando filati Vaupel & Heilenbeck. Abbellite con una ghirlanda di pino e decori ora rallegrano la nostra cucina, spargendo anche qui la magia del Natale.





g


lunedì 20 aprile 2009

DOLCI VIOLETTE E PROFUMATE FRAGOLE

foto dal web

Quando fanno timidamente capolino tra le prime tenere foglie d'erba, annunciano la primavera che, talvolta, stenta ad arrivare...
Nel giro di poco, complice qualche raggio tiepido di sole, ecco
che la loro timidezza si scioglie ed è un tripudio di colore e di profumo. Ad osservarle attentamente, ad una ad una, non si possono ignorare le loro numerose sfumature: viola pallido, violetto tendente all'azzurro fiordaliso, viola pieno e caldo e ancora un viola rossastro, per un insieme che incanta...
Peccato vederle sfiorire, resta il rammarico di perdere tanta delicata bellezza e dolcezza!
Così da un po' di anni catturo il loro profumo che ci accompagna piacevolmente per tutto l'anno fino alla prossima primavera; trasformo le viole in modo che il ricordo del loro aroma persista e allieti le... merende di tanti pomeriggi invernali e non solo.
Da anni le raccolgo nel pieno della fioritura e ne preparo una marmellata deliziosa a base di fragole. Non posso non postare la ricetta:

CONFETTURA DI VIOLETTE
2 kg di fragole
1 bicchiere di vino bianco
350 g. di zucchero
1 limone
1 zuppiera di violette (solo il fiore)

Lo zucchero va fatto sciogliere in pochissima acqua (mezzo bicchiere circa o anche meno) e versato caldo sopra le fragole intere, mondate e velocemente sciacquate con il vino bianco. Aggiungere la buccia di limone grattugiata. Le fragole vanno lasciate riposare per un'ora, mescolandole di tanto in tanto.
Trascorso questo tempo si mette il tegame sul fuoco e si lascia cuocere a fuoco moderato; quando la marmellata è quasi pronta, frullare velocemente le fragole con il frullatore ad immersione. Prima di togliere dal fuoco aggiungere le viole (lavate in acqua e asciugate con la centrifuca) e mescolare.
Invasare la marmellata e sterilizzare i vasetti per 40 minuti.
Ottima per la crostata o spalmata su pane dolce.
N.B.: Mentre cuocevano le fragole hanno rilasciato davvero tantissima acqua, schiumando la marmellata ho tolto alcuni mestoli di liquido che, posto in un vasetto e anch'esso sterilizzato, è diventato un ottimo sciroppo alla fragola, denso al punto giusto.


Ques'anno il nostro giardino e gli argini dietro casa ci hanno regalato una fioritura veramente intensa che mi ha permesso un altro esperimento culinario: il sorbetto di violette che ho servito per Pasqua con uno sciroppo di fragole in un'originale meringata.


Per chi ama sperimentare e apprezza i sapori e gli accostamenti insoliti ecco la ricetta per questo particolare sorbetto:

SORBETTO DI VIOLETTE
350 gr. di zucchero
450 ml. di acqua
1 zuppiera di violette
1 albume
colorante alimentare rosso (facoltativo)

Le violette vanno mondate, lavate con acqua e asciugate con la centrifuga.
Portare ad ebollizione l'acqua con lo zucchero e lasciare sul fuoco per circa 5 minuti, trascorsi i quali versare sulle violette. Lasciare raffreddare lo sciroppo in modo che acquisisca tutto il profumo dei fiori, in seguito frullare a lungo con il frullatore ad immersione. Lo sciroppo avrà un bel colore azzurro, io ho aggiunto un po' di colorante rosso, il risultato è stato un colore viola molto scuro.
Versare il preparato nella gelatiera con l'albume d'uovo (mezzo può bastare).
Il sapore è particolare, gradevole e molto delicato perchè ottenuto senza l'aggiunta di alcun aroma.

Per terminare in ulteriore dolcezza questa parentesi culinaria (io adoro cucinare, creare e sperimentare anche in questo campo) non posso non postare la foto della torta che ho preparato per alcuni amici che sono venuti a trovarci ieri pomeriggio. Credo abbia davvero tutto il colore e il profumo della tarda primavera e dell'estate quando le fragole, specie quelle profumatissime dell'orto, regalano tutta la loro calda e profumata dolcezza!




Nonostante l'apparenza si tratta di una torta davvero molto facile da realizzare: la base non è altro che un disco di semplicissima pasta frolla, il resto è una torta paradiso o una pasta biscotto...
Sulla base di frolla si spalma un generoso strato di confettura di fragole (se è acquistata meglio diluirla con un po' di acqua), si taglia a metà la torta paradiso e si sovrappone il primo strato bagnato di liquore o di sciroppo di fragole. Altro generoso strato di marmellata e di fragole fresche a rondelle. Si copre con la seconda metà di torta ancora bagnata e cosparsa di confettura. Si termina con un rivestimento di rosse e dolci fragolone tagliate a metà e si riveste il tutto di gelatina. Volendo sui lati si possono fare aderire le mandorle a lamelle.
Veramente semplice ma di sicuro effetto e poi è davvero buonissima!!! Almeno così mi hanno detto... Io purtroppo, causa intolleranza al glutine, ho solo guardato con occhio languido e goloso al contempo!!!

sabato 29 novembre 2008

TORTA ROVESCIATA ALL'ANANAS

Questa è veramente una torta da provare. Offre un doppio vantaggio: essere piuttosto buona e, soprattutto, essere rapidissima da preparare, anche all'ultimo momento, all'improvviso, quando viene voglia di dolce ma non si hanno molti ingredienti in casa.
Propongo la ricetta, ma va detto subito che si tratta di una torta poliedrica che si presta a innumerevoli varianti ed idee.

TORTA ALL'ANANAS ROVESCIATA
100 g. di burro*
100 g. di zucchero
150 g. di farina**
2 uova
1/2 bustina di lievito
7 cucchiai di succo di ananas
5-6 cucchiai di farina di cocco***

PER IL CARAMELLO
100 g. di zucchero
1 confezione di ananas in scatola al naturale

Sciogliere il burro e versarlo in una terrina con lo zucchero, la farina, la farina di cocco, le due uova intere, il succo d'anans e il lievito. Amalgamare il tutto.
In una tortiera metallica (che vada sul fuoco) sciogliere lo zucchero finchè non diventa di un bel colore bruno, disporre le fettine di ananas sul fondo della tortiera e sopra versare l'impasto.
Cuocere in forno a 180° per 30 minuti (20-25 se usate la farina senza glutine).

*Io sono intollerante al lattosio, il burro lo sopporto abbastanza (dipende dai momenti), comunque può tranquillamente essere sostituito con pari quantità di olio.
** Ho usato la farina senza glutine. Quella che adopero è leggermente dolce pertanto va ridotta la quantità di zucchero nell'impasto a 90 g.
*** Opzionale ma da quando ho provato ad aggiungerla la torta ha acquistato un sapore delicato meraviglioso.

Questo è il risultato:
Come dicevo il procedimento si presta a numerose varianti a seconda degli ingredienti di cui si dispone, delle stagioni e della fantasia.
Io ho provato la versione al cioccolato con le pere: ho usato le pere sciroppate e il loro succo e al posto della farina di cocco ho aggiunto due o tre cucchiai di cacao in polvere.
La versione con le mele e la cannella: al posto del succo di anans ho utilizzato il succo di mele in bottiglia.
Ottima anche con le pesche e la menta: succo di pesche, frutta fresca e nell'impasto tanta mentuccia a listarelle...
Sono sempre pronta per nuove idee e/o varianti!!!


sabato 8 novembre 2008

SACHERTORTE

Se mi si chiedesse qual'è il mio dolce preferito, non avrei alcun dubbio: la Torta Sacher...
Sì ma... La VERA Sachertorte di Vienna!
Beh, fino a due anni fa, epoca dell'ultimo viaggio a Vienna, quando le mie varie intolleranze alimentari ancora lo concedevano, il pomeriggio era caratterizzato dalla pausa all'Hotel Sacher dove gustavamo immancabilmente la mitica, inimitabile, originale torta.
"Marito dei sogni" (all'epoca ancora "Fidanzato d.s.") l'abbinava ad una densa e profumata cioccolata calda (giusto per non farsi mai mancare niente) io, per salvare le apparenze, al the (un'altra delle mie passioni cui dedicherò presto un post) o al caffè lungo.
La fetta sembra, all'apparenza, quasi piccola (in realtà basta e avanza), è guarnita da un tondino di cioccolato con il marchio Sacher e accompagnata con un ciuffo di panna leggermente montata.
Il sapore è indescrivibile... Il gusto della glassa al cioccolato è rotondo, non si sente nessuna nota acidula e si fonde con la pasta della torta tanto da non riuscire ad avvertirne lo stacco, la stessa cosa quando si incontra la marmellata all'albicocca.
Inutile dire che al ritorno, dopo aver mangiato tutte le scorte che avevamo acquistato (ma si compra anche online volendo...), ho cominciato ad inseguire la "Ricetta perfetta".
Dopo numerosi tentativi poco soddifacenti ho trovato questa ricetta che, non dico si avvicini a quella originale, ma è la migliore in assoluto tra quelle che ho provato. Si accettano molto ma molto volentiere anche altre versioni...

SACHERTORTE
140 g. di burro molto morbido
110 g. di zucchero a velo
1/2 baccello di vaniglia aperto e raschiato
6 uova
130 g di cioccolato fondente

110 g di zucchero semolato
140 g di farina*
200 g di marmellata di albicocche

PER LA GLASSA

200 g di zucchero
150 g di cioccolato fondente
125 ml di acqua

Bisogna sbattere a lungo il burro, lo zucchero a velo e la vaniglia estratta dal baccello, poi uno alla volta si aggiungono 6 tuorli, conservando a parte gli albumi. Continuare a montare fino ad ottenere una crema spumosa. Aggiungere a filo il cioccolato fuso a bagnomaria.
Montare a neve gli albumi e aggiungere a pioggia lo zucchero semolato fino ad ottenere una meringa molto soda e lucida. Aggiungere all'impasto con la farina setacciata ed am
algamare con un cucchiaio.
Va cotta in uno stampo a cerniera (ottimi anche quelli di silicone) a 170° per circa 55-60 minuti (con farina senza glutine anche 45-50).
Roveschiare la torta su una gratella per dolci e lasciarla raffreddare bene prima di tagliarla a metà. La marmellata va riscalda leggermente, io la allungo con un po' d'acqua e la passo con il minipimer, poi va stesa abbondantemente sulle due metà e sulla superficie esterna, lati compresi, e poi fatta asciugare.
La glassa va fatta facendo bollire acqua e zucchero a fuoco vivo per 5-6 minuti, quindi si lascia raffreddare un pochino e si incorpora lentamente il cioccolato fuso a bagnomaria o nel microonde. Il segreto è mescolare continuamente la glassa finchè si ottiene la consistenza desiderata (il trucco è che passata su unn cucchiaio di legno dovrebbe mantenere uno spessore di circa 4 mm). A questo punto bisogna armarsi di coraggio e versare in un sol colpo la glassa sulla torta e spalmarla con una spatola sulla sup
erficie. Io uso sempre la gratella per dolci con sotto la carta forno in modo che, se la glassa cola, riesco sempre a riprenderla.
A questo punto va lasciata asciugare alcune ore finchè la glassa risulta perfetamente solidificata. Servire con panna montata e... Buon appetito!

* io ho usato farina senza glutine (viene comunque ottima). Quella che acquisto di solito ha la consistenza della fecola ed è leggermente dolce quindi ho diminuito la quantità di zucchero: 90 g di zucchero a velo, altrettanti di zucchero semolato.